Come iniziare con il Web listening (e perché non ti basta una ricerca su Twitter)

web listening come iniziare

Sai che non ti basta una ricerca su Twitter per fare web listening? Qui scopri il perché.

Quando parlo delle ricerche di mercato fondate sul web listening, molte persone mi domandano come mai non basti utilizzare semplicemente i social network, o Google stesso, per ascoltare la rete.

Perché mai servono strumenti speciali?” Mi sono sentita chiedere più volte.

O ancora peggio, quando domando a un’azienda se hanno già degli strumenti per ascoltare la rete, mi succede più volte di sentirmi rispondere: “Sì, certo, noi ascoltiamo la rete: facciamo ricerche su Twitter quando serve.” Oppure: “Certo, abbiamo impostato una Google Alert”.

Meglio di niente, direi, ma fare ricerche sui social network o utilizzare il servizio di alert di Google non significa ascoltare la rete. Può essere utile, certamente, ma solo per avere il polso della situazione e vedere gli ultimi post e articoli pubblicati su un certo tema. Fine.

Perché non ti basta fare ricerche su Twitter per ascoltare la rete?

fare ricerche di mercato con twitter non basta

Il motivo è molto semplice. La funzione di ricerca dei social network non nasce per offrirti dati e informazioni utili per la tua azienda e le tue attività di marketing.

È invece pensata per spingere l’utente a scoprire nuove cose, seguire altri account e in ultima battuta passare ancora più tempo sulla loro piattaforma.

Non è in alcun modo dedicata a chi deve fare analisi di mercato e trarre conclusioni!

Allo stesso modo, i servizi di alert servono per metterti al corrente di nuovi articoli riguardanti te o la tua azienda, non per aiutarti a ricavare tutte le informazioni importantissime per la tua reputazione e per le tue strategie.

Ecco che quindi i motivi per cui ti serve uno strumento realmente dedicato sono principalmente quattro.

  1. La completezza dei dati raccolti
  2. La visione d’insieme su cosa succede online
  3. La capacità di tirar fuori informazioni avanzate dai dati, come ad esempio le caratteristiche demografiche degli utenti e la stagionalità del buzz
  4. La semplicità con cui puoi fare tutto ciò, senza dover perdere ore ed ore per mettere insieme tutti i dati

Capire queste differenze è un punto cruciale, perché altrimenti ti resterà sempre il tarlo in fondo al cervello che “potevi fare tutto anche gratis”, o che “ma in fondo un software non mi serve”.

Per questo ho deciso di approfondire questi punti uno alla volta.

Leggi anche: Social Listening Best Practices: come iniziare e non sbagliare

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La completezza dei dati raccolti dai tool di social listening.

Quando fai una ricerca sui social network o ricevi una mail di Google Alert stai ottenendo una serie di post e articoli, solitamente gli ultimi in ordine di tempo.

Se il tuo obiettivo fosse solo restare aggiornato su cosa succede ora, allora tutto ok, avresti la tua riposta, giusto?

Ni, perché le ricerche che puoi fare con questi strumenti base sono molto semplici, attraverso una sola parola chiave alla volta… E molto raramente le persone utilizzano una sola parola per indicare un’azienda, una persona, un prodotto, un settore!

Pensa al brand più famoso del mondo, Coca Cola: per indicarla si può scrivere “coca cola”, oppure “cocacola”, o ancora solo “coca”, o “coke”.

Attraverso strumenti semplici come i social network e le alert, dovrai fare una ricerca per ogni singola parola se vorrai avere i risultati un po’ più completi. E anche così, probabilmente ti starai perdendo qualcosa!

Al contrario, se vuoi tracciare le menzioni del brand di auto Ferrari, cercando solo attraverso i social troverai milioni di risultati. Ma molti di essi parleranno degli spumanti Ferrari e di tutte le persone che fanno Ferrari di cognome!

Con uno strumento adatto, invece, puoi costruire ricerche anche molto complesse per raccogliere tutte le conversazioni su di un tema e per escludere tutte le menzioni che non c’entrano, pulendo il rumore e ottenendo solo ciò che ti serve.

Tutto ciò ricercando non un solo canale alla volta, ma tutti i canali assieme!

La visione d’insieme che ti garantiscono gli strumenti di ascolto della rete.

Una ricerca sui social media o una mail di alert non ti dà alcuna visione d’insieme, ma solo una serie di post e articoli pubblicati su una singola piattaforma alla volta.

Tu però non vuoi solo vedere i post e gli articoli, giusto?

Vuoi sapere in totale quanti sono stati in un periodo di tempo, e probabilmente vuoi anche sapere come il numero è cambiato giorno per giorno… Magari anche mettendo insieme più fonti e comparando più ricerche, aziende concorrenti.

Già, e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata.

Battute a parte, avrai già capito che fare tutto questo solo attraverso i social media è praticamente impossibile, perché dovresti contare manualmente i post e gli articoli, giorno per giorno, fonte per fonte!

E qui veniamo al punto successivo…

Semplicità e risparmio di tempo dati dall’utilizzo di web listening tools.

Immagina che tu (o i tuoi analisti) dobbiate quotidianamente entrare su tutti i social network, fare decine di ricerche, contare i risultati e trascriverli in un foglio Excel, catalogandoli post per post.

Penso converrai che dopo una settimana a fare questo lavoro molleresti tutto e ti ritireresti a vivere in una comunità zulù dove il computer non sanno ancora neanche cosa sia!

Eppure, ho conosciuto analisti che di lavoro fanno proprio questo: si trasformano in piccoli robot, i neo-amanuensi moderni, e copiano senza fine titoli di articoli e di post su infiniti fogli excel, compilando il sentiment, i dati dell’autore e così via.

dipendente esausto di copiare infiniti post online

Ti confesso che anch’io una volta ho dovuto fare un lavoro simile, perché collaboravo con un’agenzia di marketing e un nostro cliente – una multinazionale! – voleva che facessimo questo lavoro, ma si rifiutava di utilizzare un software adatto.

Anzi, voleva che usassimo un software scelto dal suo Gruppo, che però raccoglieva semplicemente i post dai diversi social network SENZA alcun dato di supporto. Un incubo!

Dopo quattro ore a fare questo lavoro parlavo in binario e pensavo in codice morse.

Quello che voglio farti capire è che non è materialmente possibile: raccogliere e catalogare i dati è un lavoro che deve essere fatto non da persone – che possono dare molto più valore aggiunto in altro modo – ma dalle macchine, dai computer insomma!

Uno strumento dedicato all’ascolto della rete si occupa direttamente di tutto questo, raccogliendo i post e catalogandoli in modo automatico.

Solo le ore di lavoro risparmiate del tuo povero automa – pardon, dipendente – valgono la scelta di un software che faccia questo lavoro!

Leggi anche: Social media listening e monitoring: 7 applicazioni pratiche in azienda

In più, se il lavoro lo fa il software di ascolto della rete…

…Hai la possibilità di analisi dei dati e di avere i report belli pronti al tuo servizio!

Con gli strumenti di web listening, grafici, tabelle e viste per scrutare all’interno dei dati sono già pronti.

Il tuo povero dipendente non deve perdere altrettante ore per scervellarsi tra tabelle pivot ed estrapolazione di dati su Excel per produrti uno straccio di report, ma può concentrarsi sul leggere i grafici e trasformare i risultati in informazioni utili.

E i dati raccolti sono molto più approfonditi: una semplice ricerca su Twitter non ti estrarrà mai informazioni come la demografia degli utenti e la zona in cui si trovano, le parole e gli hashtag più frequenti, i link più condivisi, la copertura totale dei tweet e dei retweet… A meno di non contarli tutti, cosa umanamente impossibile.

In conclusione

Come avrai capito, chi si illude che basti utilizzare i social media come Twitter così come sono per ascoltare la rete è come chi cerca di guardare le stelle con un binocolo da teatro invece di utilizzare un cannocchiale!

Vuoi avere maggiori informazioni sul web listening e capire cosa possiamo fare noi di CMI per la tua azienda?

Contattaci pure: siamo qui per aiutarti!

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