La “Nuova Normalità” dopo il Coronavirus, scopri quale sarà con l’analisi predittiva dei dati

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Quali scenari si possono verificare dopo l’emergenza globale del coronavirus? L’analisi predittiva dei dati per una nuova normalità

Tutti si chiedono quando finirà la pandemia coronavirus per tornare alla normalità. Ma la verità è che NON torneremo più alla normalità.

La nuova normalità dopo il coronavirus? Ecco quale sarà

Stando ai dati, dovremo abituarci a vivere una Nuova Normalità o addirittura una Nuova Era. una sorta di New World o New Normality, se preferisci.

Le conversazioni su social media, blog e forum sul tema della New Normality con accenno al Coronavirus sono state più di 150 mila negli ultimi 3 mesi.

Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà…

aziende fallite dopo coronavirus

Diciamocelo fuori dai denti: quando questa emergenza sanitaria finirà, e speriamo presto, molte aziende non riapriranno nemmeno i battenti. Altre ci proveranno con una dannata fatica e dei sacrifici immensi.

Oltre che una pandemia gravissima, il covid-19 si sta rivelando un’emergenza per tutto il mondo delle imprese. Ce ne accorgiamo da soli: questo stop si ripercuote a catena su tutti gli attori della filiera.. In tutti i settori.

Non è un caso che, secondo il numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia siamo in una economia di guerra e, avanti di questo passo “il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà”.

Qualche esempio? Ad oggi sono circa 3 milioni i lavoratori a casa, chi in ferie obbligatorie chi con contratti congelati. Stiamo parlando del 13,2% del totale degli occupati!

Per non parlare di imprenditori e lavoratori autonomi e freelance che hanno visto il loro lavoro diminuire sempre più nelle ultime settimane.

Un altro grido d’allarme arriva ad esempio dal mondo dello sport. La Lega Serie A di Basket che l’altro giorno ha stimato in 40 milioni il danno economico per le società di vertice, una cifra definita ai limiti del default di sistema, in uno scenario attuale dove un club incassa 130 mila euro di diritti televisivi a stagione.

Cosa accadrà nei prossimi mesi settore per settore

Chi ha risentito di più finora dell’emergenza covid-19? Chi si risolleverà prima? Se, come è facile immaginare il settore turistico ed alberghiero è quello che ad oggi ha pagato il prezzo più alto, i dati diffusi dal Cerved non mancano di riservarci qualche sorpresa. Prova a dargli un’occhiata…  

Non sorprende, invece, come il commercio online sia invece il settore che ha fatto registrare le performance migliori in queste settimane. Insomma, questi numeri fanno risuonare il grido d’allarme di Boccia come uno scenario, purtroppo, sempre più probabile.

Timori in parte confermati proprio da dallo studio di Cerved Rating Agency “Impact of the Coronavirus on the Italian non-financial corporates” che certifica come 1 azienda su 10 fallirà nel caso in cui l’emergenza Coronavirus non si arrestasse entro l’anno.

Vuoi tracciare le notizie che riguardano il Covid-19 e le aziende? Ecco uno strumento interessante che puoi consultare online… Ma in che modo i dati possono fare la differenza?  

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La forza dell’analisi predittiva dei dati nell’industria

L’analisi predittiva dei dati è già ampiamente utilizzata in ambito industriale.

Pensiamo solo ai produttori di macchinari ed impianti e a come, nelle aziende manifatturiere, vengano sempre più impiegate infrastrutture di manutenzione predittiva, ovvero in cui la tecnologia operativa si integra con quella informatica e con una serie di strumenti analitici predittivi che rendono possibile prevedere e prevenire potenziali problemi prima ancora che si verifichino.

Uno scenario che ha mandato in pensione le strategie di manutenzione convenzionali che hanno permesso di:

▶️ Ottimizzare la gestione degli interventi tecnici

▶️ Razionalizzare le scorte dei componenti di ricambio

▶️ Potenziare il servizio di assistenza post-vendita

▶️ Ridurre al minimo i tempi di fermo macchina sulle linee di produzione

I dati stanno cambiando per sempre il modo di fare manutenzione. Ma cosa possono fare per la mia azienda nel momento in cui questa emergenza sanitaria terminerà?

L’analisi predittiva dei dati è già una realtà, anche se molte società ancora non sfruttano tutte le potenzialità di questa straordinaria tecnologia che, attraverso l’analisi continua e costante di quantità enormi di dati permette di acquisire un vantaggio competitivo notevole rispetto alla concorrenza.

Per comprendere bene tutti i vantaggi dell’analisi predittiva in termini di competitività, dobbiamo soffermarci un istante sullo scenario attuale.

Lo scenario attuale

Oggi, la maggior parte delle aziende produttive utilizza macchinari connessi in rete che li avvertono di cali produttivi, anomalie o guasti imminenti. Ma questo non le salverà da questo “tsunami” col nome tecnico di Covid-19.

Perché con impianti e macchinari fermi o produzione ridotta all’osso, la cosiddetta quarta rivoluzione industriale di cui si parla da tempo diventa poco più che un concetto accademico.

L’utilizzo dei dati nei processi operativi tornerà ad essere utile, ma oggi tutte le aziende (sia quelle produttive che quelle di servizi) hanno un’unica necessità impellente: comprendere cosa succederà nei prossimi mesi per prendere rapidamente scelte strategiche vincenti. E come ben sappiamo tutti, l’unico modo di prendere decisioni corrette è quello di basarle su dati attendibili.

Partiamo da un presupposto. L’analisi dei dati può condurre a diversi livelli di conoscenza correlati alla tipologia di modelli di analisi messi in campo. Indagare la Rete significa raccogliere informazioni preziose in ambito:

➡️ Descrittivo. Per descrivere la situazione attuale e passata

➡️ Predittivo. per immaginare cosa potrebbe accadere nel futuro

➡️ Prescrittivo. Combinare i primi due modelli per proporre al management aziendale le informazioni per prendere le decisioni sulla base delle analisi svolte

Scopriamo allora quali sono i temi più trattati in Italia per una New Era

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In un precedente articolo avevamo visto come le ricerche online in merito al coronavirus fossero aumentate vertiginosamente nelle ultime settimane. Ora è il momento di analizzare rapidamente le conseguenze di questo fenomeno alla luce delle recenti evoluzioni.

La situazione drammatica in Italia ha già cambiato il nostro modo di vivere e, di conseguenza, anche le nostre abitudini di acquisto.

Al di là dell’ovvio boom di servizi di spesa online (Esselunga e Cortilia ma non solo) il dato è che l’aumento dell’utilizzo di ecommerce per acquistare beni e prodotti non è solo il risultato di una situazione emergenziale, ma probabilmente il frutto di un mutamento destinato a durare nel tempo.

Torneremo a passeggiare per strada e ad entrare nei negozi, ma ci affideremo sempre di più all’online per i nostri acquisti (cibo e non solo).

Cambia anche il modo di lavorare perché scuole, aziende e realtà di ogni dimensione hanno iniziato (finalmente) a sfruttare lo smart working.

Alcune erano preparate, altre hanno iniziato in fretta e furia ad utilizzare tools per conference call, per fortuna l’offerta sul web è ampia e mediamente di buona qualità.

✅ Smart working e lavoro da casa: 5,6 milioni di menzioni su questo tema nel mondo negli ultimi 3 mesi, con una crescita del 1400% nelle ultime 5 settimane. Di queste, 73,3 mila menzioni solo in Italia!

✅ Education, scuola e università: più di 626 mila menzioni negli ultimi 3 mesi, con una crescita del +954% nelle ultime 5 settimane, di cui quasi 30 mila in Italia. In questo filone si calano i corsi online e la formazione personale, in aumento in questo momento.

✅ Home delivery: +554% di crescita nelle ultime 5 settimane, con 488 mila menzioni nel mondo negli ultimi 3 mesi. In Italia, il buzz sulla consegna “a domicilio” è cresciuto del 400%, con più di 76 mila menzioni sul tema.

✅ E-commerce e acquisto online: Un tema forte anche prima, che però è aumentato dell’80% nelle ultime 5 settimane, con più di 2,7 milioni di menzioni in tutto il mondo negli ultimi 3 mesi. Altri temi di cui si individua la crescita sono:

📌 Consulto medico a distanza

📌 Consulenza legale a distanza 

Sliding Doors: perché i dati faranno la differenza

Pensiamo per un istante al celebre film “Sliding Doors”. Lo hai visto anche tu, vero?

Cosa sarebbe successo se Helen avesse perso la metropolitana? E se l’avesse presa? L’originalità della pellicola sta proprio nell’analisi di due dimensioni parallele.

In fondo, al di là di noiose definizioni accademiche, quando parliamo di analisi predittiva dei dati il significato è proprio quello di costruire scenari attendibili a seconda delle decisioni che si prendono.

Se pensiamo che fino a qualche anno fa, chi voleva provarci doveva affidarsi a sfere di cristallo, sedicenti maghi o improbabili maestri dell’occulto, la portata rivoluzionaria dei big data è evidente, no?

Il caso della Cina

Analizziamo i trend del primo paese che ha sconfitto il coronavirus e che sta tornando alla normalità.

Uno studio condotto da McKinsey svela che la Cina (che dal 2011 ha superato gli Stati Uniti diventando la prima super potenza in termini di industria manifatturiera) sta subendo un rallentamento della propria crescita economica in favore di paesi dove la manodopera è a costo inferiore come il Vietnam.

Ovviamente il dilagare del coronavirus rischia di accelerare questo trend. Già da tempo si parlava del sud est asiatico come la nuova Cina. E’ il momento di abbandonare il paese del dragone per investire lì?

Comprendere meglio questa tendenza è fondamentale per i propri investimenti futuri.

Come ripartire dopo il coronavirus?

Ora dobbiamo reagire. Prima regola: staycalm.

E poi?

Beh, questo è il momento di costruire una nuova rete di contatti e opportunità da sfruttare dopo la crisi. E’ il momento di entrare in una nuova normalità. Non chiederti più solo cosa pensa la rete dei tuoi prodotti o servizi, ma indagala per capire in che modo i tuoi prodotti o servizi possono aiutare imprese e privati a risollevarsi dopo questa emergenza!

Verso il “New Normal”

Avere a disposizione milioni di dati grezzi serve a poco. Bisogna dare valore a questi dati in ottica strategica e indagare la Rete per prevedere scenari futuri è senz’altro l’applicazione più evidente ed efficace per riuscirci.

Tutte le ricerche di mercato convenzionali possono, al massimo, fornirti un quadro della situazione attuale. Ma di fronte ad uno scenario di guerra come quello descritto, questo è realmente utile?

No. Almeno non per comprendere quale sarà la nuova normalità dopo il coronavirus.

Ora più che mai dobbiamo andare oltre questo modello per sfruttare i dati. Il che vuol dire non solo raccoglierli, ma soprattutto trasformarli in informazioni. Online ci sono volumi di dati enormi, inimmaginabili e software in grado di raccoglierne quantità pazzesche nel giro di pochi secondi, ma quello che fa la differenza è la loro elaborazione, ovvero il modo in cui li si trasforma in informazioni fruibili.

La Rete è l’unico luogo, benché virtuale, dove è possibile fare tutto questo. Dove trovare le intuizioni ed elementi proattivi da applicare poi alla business analysis.

Ripartire dopo il coronavirus significa immaginare cosa succederà domani a seconda delle scelte che prendo oggi. Significa fare la scelta giusta sapendo che prendere o perdere quel treno della metropolitana cambierà, per sempre, il tuo destino.

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